

SkyArt, aquiloni, installazioni e creative sperimentazioni
La differenza fondamentale, che è anche la più evidente, si trova nell'opera di Marrocu che essendo quella depositaria dell'onore/onere di sottolineare l'omogeneità dell'esposizione, ha probabilmente reso la sua ideatrice responsabile delle ricerca di un maggiore dialogo con la location.
Pur mantenendo il filo come elemento caratterizzante, l'opera è stata stravolta. Messa da parte la vocazione avvolgente ed inclusiva che aveva caratterizzato l'interazione con il parco quale ambiente di incontri, giochi e tempo libero, si è reinventata con toni cupi più in linea coi rimandi drammatici propri del macello.
Il tutto passando attraverso le altre opere che, anche quando non modificate, sono cambiate nel loro senso e si fanno portatrici di nuove sfumature, più nere e tetre.
Più semplicemente, affrontare la quotidianità, immersi in un pantano di timori e tensioni, è diventata un'abitudine condivisa da molti.
Le preoccupazioni economiche, il lavoro, la sicurezza personale, il futuro, tutto viene interessato dalla paura. Persino i rapporti più intimi, i luoghi più sicuri, diventano nel nostro immaginario, teatro di possibili, anzi, probabili e drammatiche disavventure.
Quest'humus dentro il quale ci muoviamo e che si mostra tanto fertile nel generare e proteggere i nostri timori, è alimentato e reso più melmoso da un continuo e martellante pulsare di achtung mediatici, sempre attivi nell' ”encomiabile” intento di metterci in guardia contro pericoli più o meno visibili.
Il progetto è concepito come esposizione collettiva, con alla base una forte concezione unitaria.
IO NON HO PAURA vuol'essere un'esperienza comunitaria e cooperativa a tutto campo fra organizzatori, artisti, collaboratori e comunità.
La continuità visiva fra le opere esposte sancisce, simbolicamente, tale concetto di inclusione e di coesione. Un piccolo cortocircuito in cui ci si riferisce alle paure per annientarle, per trovare il momento di respirare.
A fare da collante, l'installazione della giovane creativa di Monserrato Alessia Marrocu. Attiva, nonostante la giovane età, già da alcuni anni come aquilonista, in questa occasione ha sfruttato la sua predisposizione artistica alla grazia e alla leggerezza per creare un intreccio di trame, materiali e metaforiche insieme, che si complicano per creare reti ed ostacoli o si semplificano fino a ridursi ad un unico filo rosso.
Un filo di Arianna che indica la giusta strada in mezzo al labirinto dell'esistenza umana e che si fa di volta in volta protagonista e spalla di ciò che trova nel suo percorso, avvolgendo, aggrovigliando, inseguendo alberi, muri, oggetti, persone e opere che trova nel suo passaggio.
Alessia Marrocu,
Nata a Cagliari il 20/05/85, Diplomata al liceo scientifico Pitagora di Selergius (CA).
Comincia il suo percorso artistico giovanissima, nel circuito dell’aquilone d’arte.
Nel 1996 accompagna per la prima volta la sua famiglia al festival dell’aquilone di Cervia, uno tra i maggiori festival internazionali di aquiloni,all’interno del quale entra in contatto con alcuni dei maggiori artisti, interpreti dell’aquilone d’arte, nel mondo.
Con gli anni continua a partecipare a numerosi festival e laboratori in tutta Europa (Italia, Francia, Austria, Inghilterra...), eventi che le consentono di crescere artisticamente e di produrre le prime opere, venendo presto annoverata tra i membrieffettivo della comunità aquilonistica europea.
Affronta la creazione artistica in modo ecclettico, affiancando alla costruzione di aquiloni la creazione di installazioni ambientali, e piccoli lavori di disegno pittura e illustrazione, e prediligendo l'uso di materiali naturali e/o di recupero.
Ad Agosto 2008 studia tecniche incisorie con i maestri Anna Paola Marturano e Alberto Marci.
A Luglio 2009 inizia la collaborazione con “Io non ho paura”, progetto che, mediante la progettazione e l'allestimento di esposizioni to dall'esigenza di fare incontrare giovani storici dell'arte e operatori culturali con giovani artisti si pone l'obbiettivo di fare incontrare giovani storici dell'arte e operatori culturali con giovani artisti creando un circuito di collaborazioni tra organizzatori, artisti e comunità. Nello specifico realizzando due installazioni ambientali rispettivamente per le due esposizioni d’arti visive realizzate nelle città di Carbonia e Iglesias.
È attualmente coinvolta nel progetto “Wings over a floating world” organizzato dalla Drachen Foundation di Seattle, per il quale ha creato due opere che attualmente esposte al MUTEC (Mexico's Museo Taller Erasto Cortes) Puebla, Messico.
Attrice teatrale ed educatrice:
Allieva attrice del Teatro del Sale dal 2002 al 2008, intraprende i primi percorsi di formazione teatrale con: Aurora Simeone, Corrado Licheri e Stefano Ledda.
Dal 2003 al 2008 lavora con la stessa compagnia al festival di arti sceniche “L’Isola del teatro”occupandosi dell’organizzazione generale formandosi nel campo dell’educazione infantile.
Prosegue la sua formazione attraverso numerose esperienze laboratoriali con maestri quali: Paolo Giorgio, Michele Monetta, Marcel Marceau, Sara Mangano, Pierre-Yves Massip, Florent Bergal, Yves le Breton, Giorgio Rossi, Franco Fais, Gioele Dix, Francesco Brandi.
Collabora attualmente come attrice con la compagnia “Il Crogiuolo” di Cagliari e con il “Teatro del Segno” laboratorio di produzione teatrale di Stefano Ledda.
Sue opere sono state sposte presso:
SPETTACOLI: